Ci sono persone a cui basta entrare in uno studio medico per sentire il respiro che si fa corto, il cuore che accelera e la sudorazione che aumenta: tutti segnali di uno stato di ansia che svaniscono quando si torna a casa. Può accadere qualcosa di simile in quella che viene chiamata ipertensione da camice bianco. Con questa espressione si indica la condizione tipica di quei pazienti che mostrano livelli pressori elevati(compatibili appunto con l’ipertensione) nel momento in cui questi vengono misurati dal medico o in un ambiente clinico, mentre i valori tornano a essere nella norma o stabili se la misurazione della pressioneviene effettuata autonomamente a casa.
L’ipertensione da camice bianco è relativamente frequente e molto discussa[1], ma è comunque una condizione che è opportuno indagare. Per farlo, è utile sottoporsi a ripetute misurazioni della pressione a domicilio o ancora meglio all’holter pressorio: questo esame non invasivo monitora e misura la pressione regolarmente nell’arco di 24 ore; quindi, può facilmente rivelare se nel corso della giornata ci sono altri momenti in cui la pressione si alza in modo inspiegabile o se, al contrario, i valori restano stabili e normali[2]. Anche una volta accertato che la pressione si alza solo nel contesto clinico, comunque, la situazione non è da sottovalutare e potrebbe richiedere un trattamento farmacologico, perché può essere collegata a un aumento del rischio cardiovascolare[3].
Uno studio[4] ha infatti notato che, rispetto ai soggetti con valori pressori nella norma, il rischio di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause non è significativamente più alto in chi ha normali valori pressori medi nell’arco della giornata ma manifesta un aumento non persistente in due visite cliniche consecutive. Il punto da sottolineare, qui, è “non persistente”: la pressione di chiunque oscilla normalmente nel corso della giornata e può salire in risposta a diversi fattori, inclusi gli eventi percepiti come stressanti. Ma, appunto, lo fa temporaneamente.
Diverso è il caso, evidenziato sempre nello stesso studio, dei soggetti che hanno normali valori pressori medi nelle 24 ore ma un aumento stabile dei valori pressori clinici in due visite consecutive: il loro rischio di mortalità cardiovascolare e per tutte le cause è significativamente più alto rispetto alla media. Ecco perché questa ipertensione da camice bianco, detta anche ipertensione clinica isolata, potrebbe dover essere trattata con i farmaci: la scelta spetta al medico specialista, che decide anche in base alle caratteristiche del paziente (età, fattori di rischio e storia clinica).
[1] Ipertensione da camice bianco: va trattata oppure no? – Società italiana dell’Ipertensione Arteriosa, Lega Italiana contro l’Ipertensione Arteriosa
[2] Linea Guida per la diagnosi e il trattamento della Ipertensione Arteriosa - Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica, la Qualità e la Sicurezza delle cure – Istituto Superiore di Sanità, Maggio 2022
[3] Ipertensione da camice bianco e danno d’organo, Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa – Lega Italiana Contro l’Ipertensione Arteriosa
[4] Adverse prognostic value of persistent office blood pressure elevation in white coat hypertension, Mancia G, Facchetti R, Grassi G, Bombelli M., Hypertension, 2015