Tachicardia e bradicardia: le differenze e gli effetti sulla salute

01 Aprile 2022

Il battito cardiaco non è sempre regolare. Ne facciamo esperienza diretta tutti: lo sentiamo accelerare quando facciamo le scale, ad esempio, ma anche se abbiamo la febbre o siamo stressati. Potremmo percepire che rallentadolcemente, invece, se stiamo seguendo una sessione di meditazione[1] o un’altra attività rilassante. Questo genere di variazione della frequenza cardiacaè fisiologico e generalmente non allarmante. Ma se il battito cardiaco è irregolare in modo costante e in assenza di condizioni esterne che potrebbero spiegarlo, allora si tratta di un sintomo da indagare.

 

Quando il battito cardiaco è accelerato, si parla di tachicardia[2]: in questo caso il cuore pulsa più rapidamente del normale e si mantiene stabilmente sopra i 100 battiti al minuto (invece che tra i 60 e i 100). Esistono diversi tipi di tachicardia, ad esempio fibrillazione atriale o tachicardia parossistica sopra ventricolare. La causa è sempre un’irregolarità dell’impulso elettrico al cuore, che potrebbe essere alterato (anche) da stili di vita non salutari, squilibri elettrolitici, malattie cardiovascolari o assunzione di farmaci. La sindrome tachicardica è stata anche individuata in seguito ad alcuni casi acuti di Covid-19[3]. Il problema della tachicardia è che, non garantendo un adeguato pompaggio del sangue in tutto il corpo, può causare dolore al petto, svenimento, respiro corto e, sul lungo periodo, problemi più seri a livello cardiaco, come trombi, ictus, infarto e insufficienza cardiaca.

 

Esiste anche la condizione opposta alla tachicardia, ovvero un battito costantemente al di sotto dei livelli considerati normali. In questo caso si parla di bradicardia e la frequenza cardiaca è sotto i 50 battiti al minuto[4]. Non è una condizione immediatamente preoccupante: anzi, è abbastanza comune negli sportivi a livello agonistico. Se però il rallentamento è tale da impedire al cuore di pompare sangue a sufficienza, allora, ancora una volta, possono manifestarsiaffanno, vertigini, debolezza, confusione mentale e dolore al petto e, sul lungo periodo, complicazioni cardiache più serie. Tra le possibili cause dell’impulso elettrico al cuore rallentato o bloccato ci sono infezioni, infiammazioni, difetti congeniti (cioè presenti dalla nascita), danni al tessuto del cuore, l’uso di alcuni farmaci e l’ipertensione.

 

Se si sospetta un caso di tachicardia o bradicardia, o se si è già al corrente di questi disturbi e si intende tenerli monitorati, ci sono alcuni esami utili a cui sottoporsi. Oltre all’ecocardiogramma, che accerta la morfologia e il funzionamento del cuore, ci sono l’elettrocardiogramma (ECG) e l’holter cardiaco, che possono essere svolti anche in farmacia o a casa. Entrambi registrano il battito cardiaco: nel primo caso a riposo o sotto sforzo, in un intervallo di tempo ristretto; nel secondo per uno o più giorni, senza interruzioni. In questo modo è possibile non solo accertare l’effettiva irregolarità del battito, ma anche capirne la tipologia e la distribuzione nell’arco della giornata.

 

 

[1] Effects of Meditation on Mental Health and Cardiovascular Balance in Caregivers - International Journal of Environmental Research and Public Health – Gennaio 2021

[2] Tachicardia, ISSalute, Istituto Superiore di Sanità

[3] Post-COVID-19 Tachycardia Syndrome: A Distinct Phenotype of Post-Acute COVID-19 Syndrome, The American Journal of Medicine, dicembre 2021

 

 

[4] Bradicardia, ISSalute, Istituto Superiore di Sanità

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