Sbalzi di pressione da caldo: perché succedono e come monitorarli

11 Luglio 2022

La pressione arteriosa varia costantemente nel corso della giornata in risposta a vari fattori: lo stress, l’attività fisica e anche la temperatura esterna. Il caldo, in particolare, può portare a soffrire di sbalzi pressori o ipotensione (cioè pressione bassa). È un rischio, questo, che diventa sempre più attuale: l’emergenza climatica e il riscaldamento globale, infatti, stanno rendendo le temperature più alte e il sistema cardiovascolarepuò fare fatica ad adattarsi a questi cambiamenti[1]. Secondo alcuni dati, le notti in cui si superano i 20 °C a Milano sono raddoppiate negli ultimi trent’anni, ma sono in numero superiore rispetto al passato anche a Bologna, Napoli, Roma, Torino e Venezia.[2]

 

Finché la pressione si mantiene entro un range considerato normale (per un adulto sano, 115-130 mmHg per la massima e 75-85 per la minima) non ci sono particolari problemi. Il caldo anomalo però rende più probabile che la pressione oscilli o si abbassi troppo causando debolezza, annebbiamento della vista, sudorazione, svenimenti, nausea e tremori. Per capire perché il caldo ha questo effetto, bisogna fare un passo indietro. Il battito del cuore è diviso in due fasi: prima si contrae e pompa il sangue nelle arterie, poi si rilascia e si riempie nuovamente di sangue[3]. Quest’ultima fase corrisponde alla pressione minima, mentre la prima fase – quella di spinta – corrisponde alla pressione massima.

 

In condizioni di salute o comunque normali, questo meccanismo funziona alla perfezione e la pressione si auto-regola. Se invece arterie e vasi sanguigni si restringono o si irrigidiscono, come accade nei casi di arteriosclerosi, il cuore dovrà pompare con molta più forza per riuscire a immettere il sangue in circolo e questo causerà un aumento della pressione (ipertensione). Al contrario se c’è una vasodilatazione, ovvero se il diametro dei vasi sanguigni aumenta e la loro muscolatura “si rilassa”, il cuore incontra una minore resistenza nel momento in cui deve pompare il sangue nelle arterie. Di conseguenza la pressione si riduce.

 

Ed eccoci arrivati al punto. Quando fa molto caldo il corpo, per difendersi, attiva dei meccanismi che servono a disperdere il calore corporeo: tra questi c’è appunto la vasodilatazione e anche la sudorazione, che quando è eccessiva e porta a uno stato di disidratazione contribuisce a sua volta a ridurre la pressione[4].

 

Come reagire a questa situazione? Sicuramente è utile modificare il proprio stile di vitaadottando delle buone pratiche che contribuiscano a riequilibrare la pressione. Per verificare l’esatta natura ed entità degli sbalzi pressori, però, potrebbe essere utile in alcuni casi sottoporsi a degli esami di accertamento. Al di là della classica misurazione casalinga della pressione, c’è la possibilità di eseguire un holter pressorio, esame non invasivo che consente di registrare l’andamento della pressione in modo continuativo per 24 ore o più. In genere l’esame viene proposto se si soffre di ipertensione, ma anche in caso di sintomi riconducibili a degli sbalzi pressori. L’holter pressorio si può prenotare in farmacia e svolgere a casa propria.

 

 

 

 

[1] Giornata mondiale della salute: gli effetti del riscaldamento globale sulla salute umana – Fondazione GIMEMA onlus – 7 aprile 2022

[2] Analisi del rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane - Centro euro-mediterraneo sui cambiamenti climatici

[3] Come si misura la pressione – Società Italiana dell’Ipertensione Arteriosa, Lega Italiana Contro l’Ipertensione Arteriosa

[4] Pressione bassa: con il caldo il rischio aumenta – Fondazione Veronesi – 25 giugno 2019

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