Malattie del cuore e Covid-19: c’è un legame

10 Marzo 2022

Il Covid-19 può avere effetti sul cuore e aumentare il rischio di problemi cardiovascolari. È questa l’ipotesi che emerge dalle prime evidenze scientifiche, tra cui uno studio statunitense recentemente pubblicato su Nature Medicine[1] che è a oggi il più ampio e completo sul tema.

 

I ricercatori hanno utilizzato i dati del Dipartimento degli Affari dei Veterani, coinvolgendo nell’analisi circa 154mila persone che si sono ammalate di Covid-19 tra marzo 2020 e gennaio 2021. I gruppi di controllo invece erano formati da 5,6 milioni di soggetti che avevano chiesto assistenza medica senza risultare positivi al SARS-CoV-2 e da 5,9 milioni che avevano fatto la stessa cosa nel 2017. È emerso che, rispetto agli altri, chi aveva avuto un’infezione da coronavirus nell’anno precedente (specialmente se in forma grave) aveva un rischio maggiore per almeno 20 malattie cardiache e circolatorie[2].

 

Già uno studio[3] del Centro Cardiologico Monzino in collaborazione con l’Istituto Nazionale Malattie Infettive Lazzaro Spallanzani aveva ipotizzato, nella primavera 2021, che alcune cellule del cuore potessero essere attaccate dal virus SARS-CoV-2 diventando veicolo di infezione o reagire a quest’ultima attivando una risposta infiammatoria. Secondo gli autori della ricerca, ciò può innescare delle problematiche cardiache, come aritmie e scompensi, che a volte persistono anche dopo la guarigione.[4]

 

Alla luce di questi risultati, che saranno comunque approfonditi da ulteriori studi sul lungo termine, appare fondamentale tenere monitorata la salute cardiovascolare, a maggior ragione dopo un contagio da coronavirus. Ciò vale in ottica preventiva, ovviamente, ma soprattutto per chi è già un soggetto a rischio di malattie del cuore o sollecita spesso questo muscolo, come gli sportivi. Alcuni esami di controllo del buon funzionamento del cuore si possono svolgere nell’ambito della telemedicina: ne è un esempio l’holter ECG, esame non invasivo che si può svolgere a casa propria nell’arco di 24 ore o più per accertare l’eventuale presenza di aritmie o altre patologie di origine cardiaca.

 

Testo di Chiara Beretta

 

[1] Long-term cardiovascular outcomes of COVID-19, Nature Medicine, 7 febbraio 2022

[2] La COVID-19 aumenta il rischio di malattie cardiache, Il Post, 10 febbraio 2022

[3] Human cardiosphere-derived stromal cells exposed to SARS-CoV-2 evolve into hyper-inflammatory/pro-fibrotic phenotype and produce infective viral particles depending on the levels of ACE2 receptor expression, Cardiovasc Research, Maggio 2021

[4] Ecco come Covid-19 danneggia il cuore, Maurizio Pesce, www.cardiologicomonzino.it, aprile 2021

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