In Italia i casi di melanoma, il più grave tumore della pelle, sono poco meno di 15mila ogni anno, ma sono in aumento rispetto al passato, con un incremento del 7%[1]. C’è però anche una buona notizia: la sopravvivenza, cinque anni dopo la malattia, oggi è dell’87%, che diventa il 90% se si considera solo la popolazione under 45[2]. Il merito è della maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione: proteggere adeguatamente la pelle dal sole ed evitare le lampade abbronzanti è fondamentale per ridurre il rischio di melanoma, ma è sottoporsi a screening regolari che permette di aumentare le diagnosi precoci e dall’esito favorevole.
Come si riconoscono una macchia cutanea o un neo che potrebbero essere connessi alrischio di melanoma e che, quindi, vanno fatti controllare al più presto? Le caratteristiche che devono far scattare un campanello di allarme possono essere facilmente memorizzate con la sigla ABCDE: Asimmetria della macchia, Bordi irregolari, Colore non uniforme, Dimensione superiore ai 6 mm ed Evoluzione nel tempo, nel senso che forma o colore tendono a cambiare.
Tutti i nei e le macchie della pelle andrebbero controllati da chiunque ogni 2-3 anni, ma quando si notano una o più delle caratteristiche sospette appena elencate, allora un controllo approfondito diventa urgente e necessario. Per farlo, ci si può affidare anche alla teledermatologia. L’assenza di personale medico nel momento dello screening – il senso della telemedicina è appunto quello di proporre esami e diagnosi “da remoto” – non deve far dubitare dell’efficacia dell’esame né dell’attendibilità del risultato, anzi. Secondo uno studio condotto su 218 soggetti[3], circa il 30% delle lesioni cutanee monitorate con la teledermatologia si è rivelato non benigno e grazie a questo i pazienti sono stati prontamente indirizzati verso approfondimenti o terapie adeguati.
Nel momento in cui si individua sul proprio corpo un neo o una macchia cutanea sospetta, ci si può recare in una delle farmacie in cui è disponibile il nuovo servizio di teledermatologia ActiveAction e sottoporsi subito all’esame di controllo, che è estremamente facile, affidabile, indolore e rapido. Il farmacista esegue uno screening sul punto indicato dal paziente utilizzando un innovativo dispositivo professionale che restituisce immagini ad altissima qualità. L’immagine digitale così ottenuta viene poi visionata da un dermatologo specialista che entro 72 ore produce per il paziente un referto finale, firmato digitalmente, in cui chiarisce se il neo o la macchia in questione sono nella norma oppure no.
[1] Ansa.it - Melanoma, in Italia +7% casi l'anno, fondamentale prevenzione - 27 settembre 2022
[2] Ibidem
[3] J Am Pharm Assoc - Direct-to-consumer, store-and-forward teledermatology with dermoscopy using the pharmacist as patient point-of-contact, gennaio-febbraio 2021